Il progetto IMCA (Integrated Monitoring of Coastal Areas) ha l’obiettivo di sviluppare un sistema in grado di offrire un servizio di monitoraggio delle aree costiere basato sull’integrazione di dati satellitari, rilevamenti in situ e modellistica numerica.
Attraverso la produzione periodica e distribuzione via web di mappe tematiche, il progetto IMCA supporta le attività di monitoraggio della qualità e del degrado delle aree costiere e l`analisi dei processi evolutivi di queste zone. Il progetto realizza un sistema pilota su aree campione predefinite proponendosi come obiettivo il monitoraggio della qualità delle acque, focalizzando l`attenzione non soltanto sul controllo dei principali parametri di qualità della matrice acquosa, ma passando anche a considerare la qualità ambientale ed ecosistemica nel suo più ampio significato.
Per tale motivo è stato oggetto di analisi anche il sottosistema terrestre che influenza le caratteristiche delle acque prospicienti e che, viceversa, è modellato nel suo aspetto fisico ed ecologico.
IMCA realizza quattro tipologie di servizio:
- Qualità delle acque (Concentrazione clorofilla-a, Solidi in sospensione, Temperatura superficiale del mare, Sostanza gialla- Gelbstoff, Posidonia oceanica);
- Paesaggio costiero (Mappe Uso del Suolo e ai suoi cambiamenti, Qualità del paesaggio);
- Erosione costiera e circolazione delle correnti marine (definizione e variazione della linea di costa, mappe ondametriche, mappa della distribuzione del vento sulla superficie marina, circolazione delle correnti marine, mappa del rischio morfodinamico);
- Traffico marittimo (Diffusione degli inquinanti in ambiente marino, Oil spill – sversamenti petrolio).
Le aree di Test
I prodotti sono stati definiti, implementati e validati su quattro aree test, scelte lungo le coste pugliesi, che presentano diverse caratteristiche di qualità e vulnerabilità dell’ambiente marino e del paesaggio costiero:
- area marina protetta delle Isole Tremiti;
- area in provincia di Taranto (dal Mar Piccolo di Taranto ad est a Castellaneta Marina ad ovest);
- due siti lungo il litorale adriatico che ricadono nelle province di Foggia e Lecce.
Le specifiche tecniche del Sistema
L’interfaccia utente è basata su tecnologia WebGIS per consentire la visualizzazione/consultazione/download dei dati da un qualsiasi PC collegato in rete attraverso il protocollo TCP/IP (Internet) e dotato quindi di un web-browser in grado di interpretare pagine ipertestuali e/o multimediali formattate secondo lo standard HTML o altro.
Il sistema è disegnato in modo da poter archiviare e integrare dati multisorgente, e quindi gestire informazioni in diversi formati:
- dati satellitari acquisiti in diverse missioni da sensori con diversa risoluzione spaziale e temporale;
- dati acquisiti in situ mediante campagne e boe oceanografiche;
- dati statistici demografici, socioeconomici ed ambientali derivati da banche dati ufficiali.
lI database del sistema è stato progettato in modo conforme alle specifiche tecniche di definizione dei dati ambientali previste dall’APAT (Agenzia per la Protezione dell`Ambiente e per i Servizi Tecnici, oggi denominata ISPRA) a livello nazionale, al fine di mantenere una coerenza con le normative e gli standard vigenti in Italia in campo ambientale. Ciò permetterà in futuro un`alta integrazione tra IMCA ed altri sistemi di gestione di informazioni territoriali.
La realizzazione del modello dei fenomeni evolutivi per specifiche aree di costa non può prescindere dalla disponibilità di misure puntuali di campo, per una parte del progetto è stata dedicata allo studio e allo sviluppo di nuovi sensori (capaci di acquisire misure laserscan in modalità dinamica) in grado di fornire rilevazioni dei litorali e delle spiagge con una alta velocità di esecuzione e con conseguente abbattimento dei tempi e dei costi connessi.
IMCA è un progetto di ricerca industriale finanziato dal MIUR.
La sua realizzazione è stata avviata da un consorzio guidato da Planetek Italia in collaborazione con Spacedat, Coastal Consulting & Exploration, il Dipartimento di Zoologia dell’Università di Bari, il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura, il Dipartimento Interateneo di Fisica e di Ingegneria delle Acque e di Chimica del Politecnico di Bari.